Ammetto che nella risposta della mamma mi ci sono ritrovata. Io davvero fatico a comprendere perché no. Purché questo avvenga all'interno del consenso e purché non sia a pagamento. La mia libertà e il mio diritto si fermano laddove io debbo comprare qualcuno (anche se quel qualcuno è accondiscendente).
Non vedo dove sia il problema del pagamento, che si tratti di intrattenimento o di soddisfazione di un bisogno primario, quando è tutto svolto nel consenso e nel rispetto.
Non è un'evoluzione che mi piace. Oggi col consenso puoi comprare praticamente tutto ma questo non significa che lo ritieni giusto anche se legale. Diciamo che ognuno, soprattutto quando c'è un Altro da sé, si dà dei confini. Per me quello è invalicabile, magari per altri non è così, ma un corpo altrui non si usa, non si picchia, non si compra.
Il diritto all’autodeterminazione prevede che ogni persona del proprio corpo possa fare ciò che vuole, compreso “venderlo” (a maggior ragione se ha delle competenze specifiche per farlo).
Non è vero: il corpo è tuo ma non puoi necessariamente venderlo. Non puoi vendere il sangue o il midollo osso, non puoi vendere il latte materno, non puoi vendere gli organi prima o dopo la tua morte. Puoi solo donarli. Penso sia ovvio il perché.
Ben vengano quindi dei volontari e delle volontarie che donino se stessi agli altri, anche fisicamente e sessualmente, con reciproco piacere.
Dovrebbero già esistere.
Al contrario, difendere la piaga del lavoro più vecchio del mondo tanto caro al patriarcato per cui donna=oggetto di piacere=svuotatoio è legittimare un sistema millenario di sfruttamento delle donne, non un evoluzione.
Evoluzione è il modello delle democrazie nordiche che mira all'abolizione della prostituzione, punendo i clienti e salvaguardando le prostitute.
Come si ha bisogno di una persona competente e preparata in materia per tante altre situazioni e la paghi, credo che sia utile ci siano anche in questa situazione , persone che si occupano di sessualità nella disabilità, e le devi pagare. Poi se incontri anche la persona che ti dà l’Amore, allora quella è un’altra storia.
io non voglio minimamente mettere in discussione il diritto all'autodeterminazione né vietare alcunché semplicemente io non lo ritengo una cosa buona per me (e non è l'unica, ci sono mille altre cose legali che potrei comprare ma non lo faccio). Così come non sono contraria alla gpa nello stesso tempo io non ci ricorrerei. Inoltre la legge prevede una formazione pressoché inesistente (smentitemi ma mi pare un proforma) e una rigida schedulazione degli incontri volti a non coinvolgere l'assistito emotivamente. A me pare una prostituzione infermieristica e mi chiedo siamo poi sicuri che invece questo non differenzi ancora di più chi è disabile da chi non lo è? Comunque leggerò con curiosità il libro di Jacopo, sono pronta a cambiare idea.
Ammetto che nella risposta della mamma mi ci sono ritrovata. Io davvero fatico a comprendere perché no. Purché questo avvenga all'interno del consenso e purché non sia a pagamento. La mia libertà e il mio diritto si fermano laddove io debbo comprare qualcuno (anche se quel qualcuno è accondiscendente).
Non vedo dove sia il problema del pagamento, che si tratti di intrattenimento o di soddisfazione di un bisogno primario, quando è tutto svolto nel consenso e nel rispetto.
Evolviamoci… :)
Non è un'evoluzione che mi piace. Oggi col consenso puoi comprare praticamente tutto ma questo non significa che lo ritieni giusto anche se legale. Diciamo che ognuno, soprattutto quando c'è un Altro da sé, si dà dei confini. Per me quello è invalicabile, magari per altri non è così, ma un corpo altrui non si usa, non si picchia, non si compra.
Il diritto all’autodeterminazione prevede che ogni persona del proprio corpo possa fare ciò che vuole, compreso “venderlo” (a maggior ragione se ha delle competenze specifiche per farlo).
Non è vero: il corpo è tuo ma non puoi necessariamente venderlo. Non puoi vendere il sangue o il midollo osso, non puoi vendere il latte materno, non puoi vendere gli organi prima o dopo la tua morte. Puoi solo donarli. Penso sia ovvio il perché.
Ben vengano quindi dei volontari e delle volontarie che donino se stessi agli altri, anche fisicamente e sessualmente, con reciproco piacere.
Dovrebbero già esistere.
Al contrario, difendere la piaga del lavoro più vecchio del mondo tanto caro al patriarcato per cui donna=oggetto di piacere=svuotatoio è legittimare un sistema millenario di sfruttamento delle donne, non un evoluzione.
Evoluzione è il modello delle democrazie nordiche che mira all'abolizione della prostituzione, punendo i clienti e salvaguardando le prostitute.
Come si ha bisogno di una persona competente e preparata in materia per tante altre situazioni e la paghi, credo che sia utile ci siano anche in questa situazione , persone che si occupano di sessualità nella disabilità, e le devi pagare. Poi se incontri anche la persona che ti dà l’Amore, allora quella è un’altra storia.
io non voglio minimamente mettere in discussione il diritto all'autodeterminazione né vietare alcunché semplicemente io non lo ritengo una cosa buona per me (e non è l'unica, ci sono mille altre cose legali che potrei comprare ma non lo faccio). Così come non sono contraria alla gpa nello stesso tempo io non ci ricorrerei. Inoltre la legge prevede una formazione pressoché inesistente (smentitemi ma mi pare un proforma) e una rigida schedulazione degli incontri volti a non coinvolgere l'assistito emotivamente. A me pare una prostituzione infermieristica e mi chiedo siamo poi sicuri che invece questo non differenzi ancora di più chi è disabile da chi non lo è? Comunque leggerò con curiosità il libro di Jacopo, sono pronta a cambiare idea.
Lo sto aspettando !
Grazie mille Paola!