Angela Carini, Imane Khelif e la propaganda vittimistica di Giorgia Meloni
Le ultime imbarazzanti dichiarazioni espresse al TG1 svelano un, nemmeno troppo nascosto, arcano.
Propaganda, vittimismo e insulto alla scienza, oltre ai diritti e alla dignità delle donne. Ecco ciò che sta facendo Giorgia Meloni insieme, mi spiace dirlo, ad Angela Carini, vittima e complice di questo teatrino insulso.
Quello che è accaduto dopo il match, infatti, è ancor più vomitevole della sceneggiata vista durante. Ma facciamo un passo indietro e, soprattutto, tiriamo in mezzo un po’ di numeri ché fa sempre bene…
Angela Carini sul ring, già dopo pochi secondi (non era ancora stata colpita davvero in modo efficace, basta vedere il video pur da ignoranti) ha pronunciato frasi come: “fa malissimo” e, alla fine, “non è giusto”.
A non essere giusto, semmai, è stato l’aver rappresentato l’Italia intera dimostrando una nemmeno troppo velata transfobia (perché “non è giusto” pronunciato così, praticamente in maniera prevenuta sapendo forse già prima di iniziare a combattere cosa avrebbe voluto fare, cioè arrendersi, non ha altri riferimenti se non quello di associare una donna biologica a un uomo trans, come la Destra ha sostenuto per giorni pressando sicuramente l’atleta italiana ancor di più).
Qui però non si parla solo di ignoranza scientifica e sociale, perché quella si può curare, ma di anti-sportività: “fa malissimo”, forse, perché semplicemente c'è stata qualcuna più forte. Sportività infatti dovrebbe essere anche ammettere di essere la parte più scarsa, ogni tanto.
Ma a tal proposito, torniamo alle parole di Giorgia Meloni e al suo ritenere la competizione “non equa”. Via coi numeri:
Imane Khelif ha partecipato ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile 2018 a Nuova Delhi, classificandosi al 17° posto dopo essere stata eliminata al primo round.
Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile nel 2019 si è classificata al 33° posto.
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è stata sconfitta ai quarti di finale, perdendo 5-0.
Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile nel 2022 è arrivata in finale, dove è stata battuta.
Insomma, diciamolo pure, Imane Khelif non è tutta questa grande macchina da guerra: quale differenza ci sarebbe con le altre donne (biologiche come lei)? Quale ingiustizia? Quale inequità?
In questo caso Imane è stata semplicemente più brava/forte della sua avversaria, così come ne ha incontrate molte (le più) più brave/forti di lei. Tutte donne biologiche.
È lo sport, e se non si è in grado di farlo basta smettere anziché cavalcare la polemica della settimana per un po’ di visibilità, sollazzando la pancia peggiore del nostro Paese che adesso, immancabilmente, si sta improvvisando perfino genetista.
Ma concludiamo con l’ultima dichiarazione imbarazzante, quella di Angela Carini in un’intervista al TG1 che ha detto:
“Poco fa ho incontrato IL PRESIDENTE Meloni (qui il genere è davvero sbagliato, ndr), l’ho ritrovata (ora al femminile?) più come una mamma quando incontra una figlia, si è immedesimata subito in me”.
Ecco qui svelato il, nemmeno troppo nascosto, arcano. E come ha scritto il mio amico Ciro Pellegrino:
“La macchina della propaganda di TeleMeloni si è messa in moto. Francamente era un tono da propaganda che nulla ha a che fare con lo sport. La metto lì, poi verifichiamo che succede. Carini è di Afragola ed è nelle Fiamme Oro. Guarda caso a pochi km c’è la palestra delle Fiamme Oro messa in piedi dal governo Meloni a Caivano...”
A pensar male, a volte, ci si indovina. Eppure in tutto questo il mio pensiero non riesce a spostarsi da Imane Khelif: in Algeria le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans, secondo un rapporto dell’ILGA del 2008, devono affrontare difficoltà e problemi giuridici che gli altri cittadini non incontrano, ad esempio tutti gli atti sessuali compiuti tra persone adulte dello stesso sesso rimangono completamente illegali all’interno del Paese così come perseguitate sono le persone trans.
Ecco, continuare a dire (sbagliando) che Imane Khelif è trans anziché una donna biologica (la quantità maggiore di testosterone presente nel suo corpo è dovuta a una condizione di iperandrogenismo), non fa che mettere a rischio la sua stessa vita. Chissà se a questo IL nostrO Presidente, tanto attentA ai diritti delle donne, ci ha pensato…
Un po’ di chiarezza:
Nel caso delle Olimpiadi vale la regola della soglia di testosterone che deve rimanere inferiore alle 10 nmol/L nei 12 mesi precedenti al torneo e per tutta la durata delle competizioni.
«Sulla base dell’abbondante documentazione medica presentata - ha spiegato Mark Adams, portavoce del CIO - gli organizzatori hanno certificato che Imane Khelif non dispone di alcun vantaggio derivante dalla sua situazione ormonale. C’è anche da dire che l’atleta ha disputato 15 incontri e persi 6.»
Il parere dell’esperto:
Il professor Gianluca Aimaretti, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia, ha poi dichiarato che:
«Si può avere un sesso cromosomico di tipo XY e un fenotipo femminile. Si è parlato anche di iperandrogenismo femminile, che però attiene a tutta una serie di patologie differenti che possono anche non avere attinenza con questi episodi di differenziazione sessuale. Si parla anche della sindrome dell’ovaio policistico, che può determinare un iperandrogenismo, cioè una aumentata produzione di costanti androgene nel sesso femminile, ma non per questo deve precludere l’attività sportiva. La polemica è nata puramente su basi ideologiche, ma non credo che il CIO ragioni su basi ideologiche: se ha ritenuto che vi fossero tutte le caratteristiche fisiche per concorrere in un torneo e ha valutato l’idoneità dell’atleta, io da medico mi attengo alla sua decisione”.
Ciao Iacopo, quello che mi sono domandata da quando é scoppiato questo "caso" é: ma l'atleta algerina si é iscritta al torneo il giorno prima? Se io avessi avuto dei dubbi, avrei fatto tutto questo fracasso quando le liste di iscrizione sono state ufficializzate, farlo ora sembra un po' una pagliacciata. E non salutare il proprio avversario é un'assoluta mancanza di sportività e di rispetto
Totalmente d’accordo . L’italiana andrebbe squalificata per sempre per il suo atteggiamento antisportivo non salutando l’algerina .