Storia del perché il David di Michelangelo sia poco dotato
Tra cultura estetica, simbolismo e anatomia: la mia risposta agli hater che “mi prendono sul serio”.
Se c’è una cosa che proprio mi fa imbestialire è quando scrivo o faccio qualcosa di più leggero rispetto alle mie attività “impegnate” (per esempio commentare nelle storie di Instagram le puntate di “Temptation Island” o di “C’è posta per te”, ovviamente non da fan sfegatato convinto ma con occhio critico e un tono sarcastico, decisamente caricaturale - anche se, alla fine, escono spesso fuori delle serie riflessioni sociali), e puntualmente vengo attaccato da chi non comprende una certa “bolla di intrattenimento” insieme alla mia community.
«Da te questo non me lo sarei mai aspettato! Uno come te, che parla di tematiche tanto serie (in senso assoluto, per loro, ndr) e poi fa queste cose?? Smetto immediatamente di seguirti, sei una delusione!!!»
Ecco, questa è la sintesi dei messaggi che spesso mi arrivano in certe occasioni apparentemente più frivole di altre. Come se io fossi ridotto soltanto a “personaggio istituzionale” quando in realtà rivendico il mio diritto di essere una persona, ma soprattutto tante cose, compreso leggerezza, ironia, autoironia, sarcasmo, cinismo, satira, divertimento…
Per questo frasi simili sono di una violenza incredibile, perché non solo incasellano una persona (per giunta in base alla propria volontà), ma limitano anche la sua espressione, perfino la sua stessa esistenza. Come se avere una buona visibilità online comportasse il dovere di sfamare le aspettative del pubblico sempre e comunque.
Proprio su questo tema, qualche giorno fa, ci ha fatto un video importantissimo il bravo Edoardo Prati, che vi lascio qui.
Fatta questa lunga ma necessaria premessa, siccome sono poco propenso ad assecondare le prevaricazioni altrui, oggi voglio affrontare una questione che, diciamolo, quasi chiunque si è posta o posto almeno una volta: perché il David ce l’ha piccolo?
Vi sono delle spiegazioni più valide di altre…
Innanzitutto c’è da dire che l’ideale di bellezza nell'antica Grecia aveva dei canoni ben precisi: per quanto riguarda il pene, più era grande e più era considerato un segno di stupidità, di lussuria e animalismo. E siccome l’uomo ideale doveva essere intelligente, razionale e autorevole, le statue greche antiche raffiguravano spesso uomini con genitali piccoli, simbolo di qualità virtuose come equilibrio e autocontrollo, perciò anche i Romani adottarono questo dettaglio che fu poi trasportato per tutto il Rinascimento, ispirandosi al passato.
Dobbiamo poi pensare al contesto narrativo e alla questione anatomica, ovvero alla tensione del giovane eroe biblico subito prima della lotta contro il gigante Golia: l’imbracatura è già sulla sua spalla, e nonostante la postura rilassata i segni di tensione e concentrazione sono chiaramente visibili nei dettagli finemente scolpiti, perciò una tale situazione di paura e pericolo porta fisiologicamente i genitali a restringersi.
Ricordiamoci infatti che Michelangelo, oltre a essere un Maestro della scultura, aveva un’eccellente conoscenza dell’anatomia. Questo è evidente anche osservando più da vicino altri dettagli della statua: la mano destra è rilassata sul fianco ma le dita sono leggermente contratte, così come i muscoli dell’avambraccio sono tesi e le vene ben visibili. Anche lo sguardo lontano, le labbra serrate e le rughe tra fronte e sopracciglia riflettono la sua paura, ma la tensione è visibile anche nei tendini del collo.
Riguardo lo studio anatomico, però, c’è da dire che il David non è realistico in senso stretto. Le mani e la testa, per esempio, sono sproporzionate rispetto al resto del corpo, proprio per enfatizzare il ruolo simbolico di forza e intelletto; allo stesso modo il pene è stato meno enfatizzato probabilmente per non scostarsi dallo scopo principale della statua: glorificare il coraggio, l’intelligenza e la bellezza ideale.
Infine non dobbiamo tralasciare la “cultura del pudore”: sebbene i nudi fossero già accettati nell’arte rinascimentale, esisteva comunque una sensibilità legata alla sessualità, per questo un pene piccolo riduceva la possibilità di scandalizzare o di creare ambiguità interpretative.
Insomma, il membro poco sviluppato del David potrebbe quindi avere ragioni estetiche, simboliche e culturali, oltre che biologiche: riflette una perfezione antica ed è nudo, impaurito e sotto stress. E Michelangelo tutto questo lo ha saputo esprimere al meglio!
La prof di arte al liceo - molto preparata e anche all'avanguardia (oltre 40 anni fa) per molti aspetti - ci aveva dato una spiegazione "tecnica", rispondendo proprio a questa domanda da parte di un mio compagno, che tutti noi avevamo trovato parecchio convincente. «Il fatto è che il David non solo ce l'ha piccolo, ma ha anche la parte superiore del corpo sproporzionata rispetto a quella inferiore, in tutte le foto professionali; sembra strano, viste le conoscenze e la competenza di Michelangelo, no?» questo era stato, più o meno, l'incipit della prof, che poi continuò «In realtà, Michelangelo aveva chiara la posizione finale della statua: sopra un piedistallo alto, in piazza, per cui tutti l'avrebbero guardato da sotto, da molto in basso. E calibrò le proporzioni del David in modo che, da quel punto di vista, esse fossero armoniose. Le foto professionali (allora, solo quelle erano visibili da tutti), col punto di vista frontale, ovviamente non ci restituiscono quelle proporzioni ideali.»
Purtroppo, non ho ancora avuto l'occasione di vedere il David dal vero; però, credo che la sua spiegazione e la tua, Iacopo, non siano in contrasto ma, anzi, che si integrino perfettamente.
Bellissimo e interessantissimo. Come si fa ad 'attaccare' riflessioni garbate come le tue?