Perché richiedere lo SPID per accedere ai siti porno è un grosso pericolo per i minori
L’ultima genialata del Governo Meloni è una mossa ipocrita che aumenta i rischi in nome di una propaganda bigotta
Il Governo italiano ha deciso che a partire dal 2025 verrà obbligatoriamente richiesto lo SPID per poter accedere ai siti porno.
In pratica la maggioranza guidata da Giorgia Meloni preferisce sapere chi è che pratica autoerotismo, col solito piglio cattobigotto, piuttosto che individuare con facilità sui social network le persone con idee violente, che manifestano posizioni fasciste, che attuano cyberbullismo verso giovani, insultano e diffamano, diffondono fake news…
Ora, senza fare del banale benaltrismo, soffermiamoci seriamente su quella che per loro è una delle motivazioni principali di questa scelta: tutelare i minori. Peccato che non sia davvero così, perciò vediamo brevemente perché questo provvedimento non solo è una barzelletta ma perfino un grosso pericolo per ragazze e ragazzi giovanissimi.
La soluzione alternativa:
Qualsiasi YouTuber, oggi, per avere dei guadagni extra, pubblicizza qualcosa, tra queste ci sono le VPN (in particolare quella di una nota azienda, direi la più forte sul mercato): per dirla in breve si tratta di software con i quali possiamo fare molte cose, tra cui cambiare il nostro indirizzo IP e farci sembrare, quando navighiamo, localizzati in un altro posto nel mondo, permettendoci così di avere dei vantaggi, compreso poter accedere a siti o servizi che in Italia sono oscurati (banalmente possiamo avere un catalogo di film che sul Netflix italiano non è presente, oppure acquistare biglietti aerei a prezzi inferiori e così via).
Dunque una ragazza o un ragazzo minorenne, che appunto ormai sa benissimo dell’esistenza delle VPN, potrebbe tranquillamente fingersi di trovarsi, che so, in Spagna, e visitare un sito porno senza il bisogno di autenticarsi con lo SPID e dover dimostrare di essere maggiorenne secondo le regole italiane.
Il vero pericolo:
Qualora non si sappia/voglia usare una VPN, è ipocrita (e anche fuori dal mondo) pensare che non ci siano, oggi, delle alternative, peraltro decisamente meno sicure e controllate dei regolari siti porno che ormai, soprattutto visti i frequenti episodi di diffusione non consensuale di materiale intimo, stanno diventando sempre più controllati con attrici e attori esclusivamente professionisti: basti pensare al social X (ex Twitter) o all’app di messaggistica Telegram, dove in entrambi i casi possiamo trovare video di qualsiasi tipo, da quelli più violenti e macabri a quelli, appunto, a luci rosse, peccato che per la maggior parte di questi casi si tratti di video amatoriali e talvolta, purtroppo, nemmeno consensuali.
Ecco perché richiedere lo SPID per accedere ai siti porno non solo non rappresenta un’effettiva soluzione per la tutela dei minori, potendo trovare alternative facilmente altrove, ma è pure facilmente aggirabile.
L’unica nota positiva di questo provvedimento, chissà, è che magari farà aumentare le iscrizioni allo SPID (sempre utile) da parte di quegli adulti non ancora digitalizzati, o perché no porterà a un rilancio dell’editoria dei vecchi “giornalini”… Ché d’altra parte sarebbe una delle poche cose coerenti fatte da questo Governo nostalgico.
(Ah, ad ogni modo esiste sempre il buon vecchio “parental control” che una persona adulta può impostare su PC e Smartphone rendendo l’accesso a determinati siti possibile soltanto grazie a una password… Non serve scomodare le leggi e quindi ingolfare la macchina politica).
Abbiamo bisogno di articoli come questi, per approfondire argomenti che, diversamente, passerebbero come insignificanti
Articolo interessante. Si possono usare VPN per bypassare il sistema, e poi come dici bene su X , telegram o ancora meglio Reddit si trova di tutto e di più .