Ci siamo dimenticati dei talebani, ma le donne afghane no
Dopo l’ultimo decreto le donne dell’Afghanistan si sono viste togliere qualsiasi stralcio di diritto rimasto. E l’Occidente che dice?
Quando facevo le scuole elementari e medie non c’era la guerra tra Russia e Ucraina nel dibattito pubblico. Nemmeno si parlava così tanto, purtroppo, del genocidio già in atto (sì, sono trascorsi ormai 75 anni, lo ricordiamo? Ricordiamolo…) dei palestinesi per mano dello Stato di Israele.
Era invece quella l’epoca di Bin Laden, più in generale dei talebani: io ero piccolo, troppo piccolo per capire del tutto o comunque con la giusta serietà e consapevolezza, perciò la prima cosa che associavo a quella parola era la parodia di “Gino il pollo” che, in mezzo ai primissimi vagiti di Internet, cantava “Tu vuo’ fa’ o’ talebano” che tra ragazzini ci passavamo in formato CD masterizzato (ciao Luca!).
Dei talebani con gli anni ci siamo quasi dimenticati, eppure loro sono sempre rimasti più o meno al solito posto e lo sanno bene le donne afghane, la cui situazione è diventata ormai insostenibile vedendosi privare diritti e libertà in ogni minima sfera personale, attraverso regole morali sempre più stringenti.
Khalid Hanafi, Ministro della promozione della virtù e prevenzione del vizio (ovvero il rappresentante della “polizia morale”), ha adesso annunciato una nuova restrizione, un decreto emanato appunto dai talebani che proibisce alle donne di ascoltare le voci delle altre donne:
«Alle donne non è permesso di chiamare takbir o athan (la chiamata islamica alla preghiera),certamente non possono cantare canzoni o musica. Anche quando una donna adulta prega e un’altra passa, non deve pregare abbastanza forte da farsi sentire. Non è quindi permesso loro di sentire le voci delle altre mentre pregano, figuriamoci per qualsiasi altra cosa.»

Insomma, un altro tassello della repressione delle donne che le annulla definitivamente.
Cos’altro non è permesso alle donne in Afghanistan:
Parlare in pubblico
Mostrare il loro volto in pubblico
Parlare a voce alta nella propria casa
Possedere un telefono
Andare alle scuole superiori o all'università
Indossare vestiti colorati e sgargianti
Indossare i tacchi
Guidare l’auto
Viaggiare da sole
Prendere un taxi
Andare all’estero
Fare sport
Andare in palestra
Cantare
Guardare un uomo che non conoscono
Parlare con un medico uomo
Leggere il Corano a voce alta in pubblico
Lavorare nel servizio civile
Partecipare a una protesta
Togliere la comunicazione e l’ascolto reciproco alle donne vuol dire sottometterle e isolarle alla massima potenza, strappando loro personalità e le proprie inclinazioni per portarle alla totale cancellazione.
E intanto l’Occidente continua a ignorare, facendo silenzio come il silenzio della loro oppressione.
È un comportamento indegno. Neppure nel medioevo.
Povere donne, ma che male avranno fatto perché tutti se la prendano con loro? Chi ha deciso che il mondo è monopolio degli uomini?